Scuola nel Bosco di Pavullo

La Felicità è una cosa semplice!

Quando un bambino torna selvaggio

Ho rinunciato con molto rammarico a combattere contro la natura, la sua. Non credo che nei miei sogni ci fosse una bambina ordinata e sempre pulita. Non c’era nemmeno una bimba che si rotolava in un campo appena arato o che faceva il suo museo delle cacche con tanto di raccolta e conservazione. Non ricordo cosa immaginassi, ma questo proprio no.

E, come se non bastasse, quando incrocia il mio sguardo, pieno di terrore, si sente in dovere di dirmi: “Mamma le ho lavate le mani!!”.

Sono sempre stata consapevole in modo inconscio della sua natura, ma solo adesso ne scopro appieno tutto il suo potenziale. E la  quarantena è stata fondamentale per farle eliminare ogni traccia di civiltà.

Molti indumenti imposti dal ventesimo secolo non servono…

… a cominciare dalle scarpe, ciabatte ed ogni cosa che possa stringere i suoi dolci piedini in una morsa. Cammina scalza da quando apre gli occhi a quando li chiude: sassi, erba, terra, asfalto, foglie e rametti niente serve a farle cambiare idea. Quei piccoli piedi sembrano d’acciaio. E sono  perfettamente inutili le mie urla, (ma gentili!!): “Dai amore metti le scarpe, almeno un po’”. Niente il piccolo amore non vuole, non sente, non risponde. Ho paura che alla fine della pandemia non ritorni più alla civiltà e rimanga selvaggia per sempre.

E’ un po’ come i delfini e i coccodrilli a Venezia o le capre dentro le città del Galles: la natura ha finalmente ripreso il suo spazio e non si fermerà tanto facilmente.

Ma … a pensarci bene, lei adesso sta bene proprio come la natura senza l’azione dell’uomo: è felice, è autonoma, rispetta gli animali e le piante che la circondano, rispetta i suoi bisogni senza invadere quelli degli altri. E pazienza se ogni sera il suo corpo ha uno strato di terra molto spesso, ha rametti e foglie di ogni genere incastrati nei capelli ricci, le sue unghie sono nere, … “Ma, ti assicuro mamma le mani le ho lavate”!!!

La pandemia ha innumerevoli svantaggi non calcolabili, ma i bambini lasciati liberi di sperimentare possono davvero farci tornare alla natura.

E noi,  forse ormai  troppo civilizzati, possiamo accettare la loro natura selvatica, possiamo fidarci del loro istinto che non è ancora stato influenzato da infinite teorie e luoghi comuni?

Possiamo infine permettergli di essere bambini?  Si possiamo. Possiamo ammirare le loro scoperte che passano attraverso i loro sensi… come il tatto scoperto con i piedi: niente di più  significativo per aiutare lo sviluppo armonico del corpo e la scoperta  dell’equilibrio (provate voi a camminare sui sassi e scoprirete gli infiniti stimoli che arriveranno al vostro cervello).

Ecco provate ora a guardare con occhi nuovi il piccolo bambino selvaggio che scorrazza dentro casa…provate a pensare a quando voi eravate bambini: cosa avreste voluto fare nella vostra infanzia… quanto sarebbe stata diversa  se un adulto avesse creduto nei vostri sensi, nel vostro senso del pericolo, nel vostro equilibrio.

Che adulti sareste ora…

Quindi delfini, anatre, farfalle, cinghiali e bambini riprendetevi il vostro spazio!!! Noi siamo con voi.

 

Alberta e Nancy

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